L’apparato stomatognatico è parte integrante del sistema tonico posturale e anche se non interviene direttamente nella regolazione come gli occhi, piedi o cute, le sue modificazioni possono perturbare l’equilibrio posturale.
È integrato nel Sistema Tonico Posturale grazie alla lingua, alla mandibola, all’osso ioide, al mascellare che hanno un ruolo sulle catene muscolari anteriori e posteriori e al trigemino che innervando i denti invia efferenze nell’equilibrio del sistema tonico posturale.
Per postura si intende la capacità del corpo di adattarsi a stimoli interni ed esterni. Infatti, essa altro non è che la manifestazione visibile dell’adattamento continuo del corpo alle incessanti informazioni che giungono dall’esterno (ambiente) e dall’interno
(funzionalità dei vari distretti corporei).
L’obiettivo del sistema posturale è mantenere il corpo al massimo della funzionalità con il minimo dispendio energetico. Per fare questo il nostro “computer centrale” riceve ininterrottamente informazioni dalla periferia sullo stato di salute dei vari distretti, e mette in atto risposte per mantenere l’omeostasi.
Se sopraggiungono stimoli dannosi si mettono in atto meccanismi di compenso ed autoriparazione che aumentano il dispendio energetico, ma il corpo può
continuare ugualmente a funzionare “a pieno regime”.
Se gli stimoli nocivi sono molteplici e si prolungano nel tempo, la capacità di adattamento non riesce più a sopperire alle necessità, il dispendio energetico diventa troppo elevato e alcuni distretti cedono, entrando in disfunzione (comparsa di dolore e disturbi).
Diversi studi hanno mostrato l’influenza dell’apparato stomatognatico sull’appoggio podalico, sull’occhio, sulla colonna cervicale portando quindi ad affermare che perturbazioni dell’apparato stomatognatico possono scompensare il sistema tonico posturale attraverso i sistemi prima citati.
Tutte le componenti dell’apparato stomatognatico devono quindi integrarsi perfettamente come le ruote di un ingranaggio.
Risulta quindi di particolare importanza fare una valutazione globale per determinare la causa del problema e approcciare in modo multidisciplinare, per cui risulta imprescindibile il lavoro tra i vari professionisti: odontoiatri, fisioterapista osteopata, logopedista, ortottista, ecc..
L’osteopata, dopo un’attenta valutazione globale del corpo, sarà in grado di valutare le zone di maggior restrizione.
Se l’apparato stomatognatico fosse riconosciuto come la zona primaria di restrizione, l’osteopata concentrerà maggiormente il suo lavoro sul sistema cranio-cervicale, cranio-mandibolare e sul riequilibrio dell’apparato muscolo scheletrico (in particolare sulla muscolatura della masticazione) in modo da intervenire su tutte quelle strutture che a causa di questo disturbo sono correlate e risentono di questo disagio.