Il colpo di frusta è una lesione comune che coinvolge il collo, in particolare a seguito di un incidente automobilistico ma che può verificarsi anche a causa di infortuni sportivi o cadute.
Tutto quello che devi sapere sul colpo di frusta
È caratterizzata da diversi segni e sintomi come dolore e rigidità al collo, limitazione dei movimenti, mal di testa e possibile irradiazione a braccio, spalla e scapola o possibili lesioni ad altre strutture (come ad esempio articolazioni e disco intervertebrale). Intraprendere precocemente un percorso di fisioterapia garantisce la risoluzione completa dei sintomi e previene la cronicizzazione della condizione.
Il trattamento è sempre di tipo conservativo e viene attuato attraverso l’educazione al paziente, al fine di rassicurarlo e renderlo partecipe, e attraverso la fisioterapia (in particolare con manipolazioni, mobilizzazioni ed esercizio terapeutico).
Epidemiologia
Il colpo di frusta è una condizione molto comune nella popolazione generale con un’incidenza compresa tra 3 e 6 persone ogni 1000 l’anno e che risulta essere in continua crescita negli ultimi decenni.
Questa condizione è il disturbo più comune riscontrato a seguito di un incidente stradale: la maggior parte di questi soggetti riesce a risolvere i propri sintomi nell’arco di settimane o pochi mesi, ma una parte continuerà a riferire dolore cervicale cronico. La cronicità di tale condizione può portare diversi pazienti a lamentare una disabilità grave e persistente. Per questo, intraprendere un trattamento precoce ed adeguato risulta fondamentale nella risoluzione completa della sintomatologia.
Inoltre, l’incidenza dei disturbi associati al colpo di frusta è in continuo aumento anche perché in questa categoria sono oggi inclusi anche altri traumi di qualsiasi tipo: infatti, la distorsione può verificarsi anche durante lo svolgimento di alcuni sport come rugby, calcio, basket, corsa, pallavolo, nuoto, equitazione, sci, snowboard ecc.
Eziologia
La causa principale del colpo di frusta, come già accennato, è un evento traumatico.
Con il termine colpo di frusta, non si fa riferimento ad una patologia ma piuttosto ad un meccanismo di lesione che avviene a livello della colonna cervicale. A differenza di ciò che si ipotizzava in passato, oggi sappiamo che questo non è un trauma in flesso-estensione, né un trauma da accelerazione-decelerazione, ma si intende un trauma da compressione. Infatti, quando il soggetto riceve un impatto posteriore (ad esempio durante un tamponamento) vi è una complessa deformazione del rachide cervicale in cui il tronco viene spinto verso l’alto e in avanti mentre il capo tende a rimanere posteriore, determinando una deformazione ad “S” del rachide cervicale (definita s-shape).
Nello specifico, contemporaneamente il rachide cervicale superiore va in flessione e il rachide cervicale inferiore va in estensione: tutto questo avviene oltre il normale livello fisiologico di movimento. In seguito, anche il rachide superiore va in estensione. Inoltre, posture anomale del collo durante l’impatto possono determinare un maggior rischio di subire lesioni associate.
Questo meccanismo di lesione determina un coinvolgimento di diverse strutture del rachide cervicale come la faccetta articolare, i legamenti, la cartilagine, i muscoli, i nervi o il disco.
Classificazione: i gradi del colpo di frusta
Nel contesto del colpo di frusta, la classificazione che oggi ha un maggior riscontro in ambito clinico è quella della Quebec Task Force (QTF), la quale distingue 4 gradi della condizione in base ai sintomi e alle conseguenze riportate:
- Grado 1: presenza di dolore al collo con possibile indolenzimento e nessun segno fisico di lesione;
- Grado 2: dolore al collo, limitazione dei movimenti e rigidità;
- Grado 3: dolore al collo con segni neurologici associati (deficit sensoriali, debolezza muscolare e riduzione o assenza dei riflessi);
- Grado 4: dolore al collo e frattura o lussazione.
Caratteristiche e sintomi
A seguito di un incidente stradale o di un infortunio, i soggetti sperimentano una serie di manifestazioni cliniche, descritte come disturbo associato al colpo di frusta. I sintomi principali riferiti dal soggetto durante la visita sono:
- Dolore al collo, presente anche durante la palpazione o la mobilizzazione;
- Rigidità del collo;
- Limitazione dei movimenti;
- Mal di testa;
- Vertigini;
- Nausea.
Alcuni pazienti possono inoltre presentare altri sintomi meno frequenti come ad esempio dolore toracico o dorsale, dolore irradiato e parestesie alla spalla, al braccio e/o alla scapola, lombalgia, affaticamento, visione offuscata, perdita di memoria. A seguito di un colpo di frusta altri soggetti possono anche riscontrare la presenza di lesioni ad altre strutture come ad esempio ai muscoli (contrattura o spasmo) o ai legamenti e potrebbe essere osservata una cinetica alterata (con possibilità di sviluppare dei compensi).
In generale, tutti i pazienti che hanno subito un colpo di frusta lamentano una ridotta qualità di vita: questo può essere associato anche a numerosi fattori psicologici che svolgono un ruolo fondamentale sia nel processo di guarigione sia nella cronicizzazione dei sintomi. In particolare, dopo un incidente stradale, il paziente potrebbe riferire sintomi di un disturbo da stress post-traumatico (come difficoltà a dormire a causa di pensieri sull’incidente, flashback o evitamento della guida a causa della paura), ansia, depressione, convinzioni catastrofiche sulla condizione o paura del movimento. Questi elementi potrebbero essere riferiti nella fase acuta ed essere una conseguenza diretta dell’incidente oppure possono presentarsi dopo alcune settimane dall’evento a causa della persistenza dei sintomi fisici sperimentati, ma solitamente si riducono quando il dolore e le limitazioni diminuiscono.
Nella maggior pare dei casi i sintomi possono essere risolti in alcune settimane o in pochi mesi ma, se dopo un periodo di circa 3 mesi la sintomatologia permane si parlerà di condizione cronica e non più acuta. Nel passaggio alla cronicità svolgono un ruolo importante alcuni fattori prognostici come l’età, l’irradiazione del dolore, i fattori psicologici e le aspettative di recupero, unitamente ad alti livelli iniziali di dolore ed elevata disabilità.
La diagnosi differenziale
È necessario identificare alcune condizioni che presentano segni e sintomi simili al colpo di frusta. Conoscerle e riconoscerle è fondamentale per giungere a una corretta diagnosi e per intraprendere precocemente il trattamento più adeguato. Tra le principali patologie troviamo:
- Cervicalgia;
- Ernia del disco cervicale;
- Cervicobrachialgia;
- Frattura cervicale;
- Dolore al collo cronico;
- Sindrome dello stretto toracico.
Imaging
La diagnosi di colpo di frusta è esclusivamente clinica: questa è ottenuta dalla combinazione tra i sintomi riferiti dal paziente in sede di prima visita e l’esame obiettivo effettuato dal medico ortopedico. In presenza di tale condizione, gli esami strumentali non risultano utili ai fini diagnostici ma possono essere utilizzati nei casi dubbi o per una diagnosi differenziale. I principali sono:
- Radiografia: utilizzata per escludere patologie gravi che interessano il collo come frattura cervicale o lussazione vertebrale.
- Risonanza magnetica: spesso utilizzata nei casi cronici per osservare lo stato dei tessuti molli come ad esempio il disco, ed escludere (o confermare) un suo eventuale coinvolgimento nel mantenimento della sintomatologia dolorosa.
È necessario specificare, però, che spesso attraverso gli esami strumentali si può osservare la presenza ad esempio di protrusioni, ernie o altre anomalie dei tessuti molli in soggetti che non presentano alcun sintomo. Bisogna quindi prestare estrema attenzione quando viene svolta una risonanza magnetica nei pazienti con colpo di frusta, perché la presenza di uno di questi reperti anomali potrebbe non essere la causa della sintomatologia del soggetto.
Il trattamento per il colpo di frusta
Il trattamento per il colpo di frusta è di tipo conservativo. Intraprendere precocemente un adeguato percorso di riabilitazione, permette la risoluzione completa della sintomatologia entro un periodo di tempo che varia da alcune settimane a circa 3 mesi ed è fondamentale nell’evitare il cronicizzarsi della condizione. La gestione conservativa comprende diverse metodologie che, se utilizzate in combinazione, possono portare a maggiori esiti positivi. Le principali sono:
- Educazione del paziente: attraverso cui vengono spiegate nel dettaglio le caratteristiche della condizione e il percorso di fisioterapia di cui necessita, inclusi i tempi di recupero. È fondamentale tranquillizzare il soggetto circa le possibilità di guarigione e incoraggiarlo nel tornare precocemente al normale svolgimento delle attività quotidiane e lavorative. Inoltre, il fisioterapista dovrà illustrare al soggetto l’importanza di una sua partecipazione attiva e costante all’intero percorso di riabilitazione al fine di ottenere una completa riduzione della sintomatologia. È stato osservato che tale educazione ha effetti positivi sulla riduzione del dolore, della disabilità, della paura del movimento e dell’ansia.
- Riposo relativo: numerosi studi sconsigliano l’utilizzo di un collare per un tempo prolungato, anche se questo viene continuamente prescritto dai medici al pronto soccorso. Sebbene il suo utilizzo possa alleviare i sintomi nella fase acuta della condizione, un’inattività prolungata potrebbe inficiare il recupero e aggravare o prolungare la sintomatologia, specialmente se usato oltre le 72 ore. È opportuno, invece, consigliare al paziente di iniziare precocemente il movimento del collo, rimanendo il più attivo possibile per evitare la rigidità. Ovviamente, l’uso del collare risulta necessario qualora siano presenti lesioni associate.
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): se prescritti dal medico, posso essere utilizzati per alleviare la sintomatologia dolorosa collegata al colpo di frusta in fase acuta.
- Fisioterapia: attraverso tecniche di terapia manuale (come la manipolazione fasciale) il fisioterapista riduce il dolore al collo, fino alla sua completa eliminazione, e rimuove tutte le tensioni che si sono generate, lavorando sulla muscolatura e a livello articolare del collo, trattando anche la regione toracica, e abbinata alla terapia strumentale, utilizzata per alleviare la sintomatologia dolorosa, in fase acuta. Inoltre, per il trattamento del colpo di frusta risulta essenziale l’esercizio terapeutico: gli esercizi, svolti prima sotto lo stretto controllo del fisioterapista e poi autonomamente a casa (con verifiche e aggiustamenti periodici da parte del professionista), hanno l’obiettivo di migliorare la forza muscolare, la funzionalità del collo e di ripristinare la corretta cinetica, al fine di prevenire una cronicizzazione del disturbo.