diastasi dei retti

La diastasi dei retti, tra fisioterapia e chirurgia

I retti addominali sono dei muscoli anteriori che originano dal margine superiore del pube e giungono fino alla parte inferiore dello sterno. Si tratta di un fascio di muscoli che hanno un andamento sia anteriore che longitudinale che svolge tre azioni fondamentali: la flessione del tronco, la cosiddetta retroversione del bacino e il supporto all’espirazione forzata.

In ambito medico la diastasi è la separazione eccessiva e l’allargamento di una muscolatura in senso longitudinale. La diastasi dei retti addominali, quindi, è l’eccessivo allontanamento delle due parti che compongono il muscolo dalla linea mediana.

Di per sé il fascio muscolare che compone i retti addominali è molto resistente, ma poco elastico. Per questo motivo, quando si verificano condizioni che determinano la diastasi, difficilmente torna spontaneamente alle condizioni originarie. La diastasi addominale, quindi, è un vero e proprio problema di salute che, a seconda della gravità della condizione, può portare a diverse conseguenze.

Che problemi porta la diastasi addominale?

Comunemente si pensa che la principale conseguenza della diastasi dei retti addominali sia “meramente” estetica con la comparsa di una vera e propria rientranza che corre longitudinalmente lungo tutto l’addome. In realtà oltre a questo aspetto non secondario sono da considerare le conseguenze della perdita di funzionalità di queste fasce muscolari.

I retti addominali, infatti, non svolgono una funzione estetica ma si occupano del contenimento e del mantenimento della loro posizione originaria dei cosiddetti visceri addominali, ovvero lo stomaco, l’intestino, il fegato, il pancreas e i reni. Senza l’azione contenitiva dei muscoli dei retti addominali che si ha per effetto della diastasi questi visceri potrebbero fuoriuscire (protrusione) generando ernie addominali e disturbi anche di grave entità. Inoltre la diastasi addominale può causare la lombalgia (mal di schiena), il cedimento del pavimento pelvico e problemi nella digestione.

Quali sono le cause e come riconoscerla

Generalmente la diastasi dei retti addominali è una conseguenza della gravidanza. La crescita del feto con conseguente aumento del volume dell’utero, infatti, provoca l’aumento della pressione esercitata proprio sui retti addominali. In questi casi la diastasi può essere considerata fisiologica e legata alla naturale evoluzione della gravidanza, ma la sua risoluzione potrebbe non essere rapida né scontata determinando quella perdita di tonicità ed elasticità responsabile delle principali conseguenze della diastasi addominale.

Per le donne in gravidanza la diastasi dei retti addominali è un rischio maggiore quando l’età della gestante è superiore ai 35 anni, quando il feto ha un peso elevato (macrosomia fetale) o in presenza di più feti nella stessa gestazione (gravidanza gemellare). Anche nelle gravidanze successive alla prima, proprio per effetto di quell’indebolimento dei muscoli dei retti addominali, c’è un maggior rischio di diastasi.

Al di fuori della gravidanza, invece, possono andare incontro alla diastasi dei retti anche gli uomini e le principali cause sono l’invecchiamento, l’indebolimento muscolare, l’obesità e malattie che determinano tosse cronica o intensi conati di vomito. Anche un eccesso di attività fisica o perdite di peso importanti e rapide possono essere responsabile di questo disturbo.

Oltre alle evidenze visive la diastasi addominale è associata a diversi sintomi: dolore addominale e nella zona del bacino, gonfiore (specialmente dopo i pasti), difficoltà nella digestione, difficoltà respiratorie, sensazione di pesantezza a livello del pavimento pelvico, sporgenza dell’ombelico e incontinenza.

Come si cura

Anche se i segni estetici possono essere chiaramente visibili, specialmente nelle forme più gravi, la diagnosi della diastasi dei retti addominali si effettua a seguito di una visita specialistica. Durante la visita il medico può prescrivere o eseguire una risonanza magnetica o un’ecografia con la quale misurare con precisione l’entità della diastasi.

Si è soliti pensare che la correzione della diastasi addominale sia solamente chirurgica. In realtà il percorso fisioterapico si rivela ideale e funzionale per il rafforzamento dei muscoli del pavimento pelvico e quelli del trasverso muscolare.

L’intervento chirurgico per le forme moderate si avvale dell’addominoplastica e prevede il riposizionamento dei muscoli dei retti addominali e la loro “saldatura” tramite l’utilizzo di particolari suture. Nelle forme più gravi, invece, si procede con l’inserimento di una rete riassorbibile che svolge funzione di raccordo permettendo il ricongiungimento dei muscoli permettendo di contenere gli organi interni.

Il percorso fisioterapico, da svolgere sotto la guida e le indicazioni del fisioterapista, si avvale di esercizi specifici tramite i quali recuperare le funzionalità originarie dei muscoli della parete addominale. Parallelamente si procede con esercizi per il riallineamento posturale. La riabilitazione fisioterapica si avvale di esercizi ipopressivi che consistono nell’esercitare, mantenendo una specifica postura, una pressione sull’addome tramite la respirazione e contrarre i muscoli addominali in modo da migliorare il tono muscolare e contribuire a risolvere il problema della diastasi.

Il miglior recupero possibile, specialmente per le donne dopo il parto, è quello che inizia il prima possibile per evitare il cronicizzarsi della situazione e in modo da accelerare il processo di recupero. Se hai bisogno di assistenza per un fenomeno di questo tipo puoi richiedere una visita specialistica presso il nostro Centro; sapremo assisterti nell’elaborare un piano terapeutico su misura per le tue esigenze per permetterti di alleviare fin da subito i fastidi e i dolori e iniziare il percorso che ti porterà al pieno recupero.

Categoria: Fisioterapia e Riabilitazione

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