Poco meno del 5% degli italiani e più del 17% di quelli con più di 65 anni (dati ISTAT riportati dall’Istituto Superiore di Sanità) soffrono di Osteoporosi. Un disturbo serio e complesso che indebolisce le ossa aumentando il rischio di fratture, anche per traumi di lieve entità. L’osteoporosi, infatti, è propriamente una malattia sistemica a carico dell’apparato scheletrico nella quale vi è una bassa densità minerale e il deterioramento dell’architettura del tessuto osseo.
Questo insieme di condizioni rende le ossa molto fragili aumentando, come detto, il rischio di fratture, soprattutto a carico di caviglie, omero, vertebre, femore e ossa del polso.
Esistono due tipologie di osteoporosi: una primaria, tipica delle persone in età avanzata e nelle donne in post-menopausa e una secondaria, associata a patologie o all’assunzione di farmaci per un lungo periodo di tempo.
Il problema non va sottovalutato soprattutto se si tiene conto, come evidenziato dal Ministero della Salute, che le cosiddette frattura da fragilità per effetto dell’osteoporosi sono associate a un aumento dei casi di mortalità e disabilità motoria.
L’altro elemento da cui partire per conoscere meglio l’osteoporosi è che questa condizione non è legata a segni o sintomi specifici e che la sua conferma diagnostica si ha solo a seguito di una frattura. Per questo motivo superata la fase in cui le ossa si riparano e crescono rapidamente (indicativamente fino ai 35 anni) e in presenza di condizioni particolari (menopausa, patologie, eccetera) è necessario sottoporsi a un accertamento che possa valutare la condizione delle ossa e il maggior rischio di fratture.
Cause e sintomi
L’osteoporosi è quindi una patologia che interessa le ossa che provoca la perdita di tessuto osseo e la diminuzione della sua densità. Di per sé questo è un processo fisiologico legato al passare degli anni, ma in alcune soggetti questo si verifica troppo rapidamente causando quell’aumento del rischio di fratture tipico dell’osteoporosi.
Ci sono quindi fattori genetici e specifici (come l’età, il sesso e l’eventuale familiarità) alla base dell’osteoporosi, ma anche fattori di rischio legati alla presenza di malattie infiammatorie, disturbi alle ghiandole responsabili della produzione di ormoni (come l’ipertiroidismo), assunzione prolungata di farmaci steroidi per via orale, abuso di alcol e fumo, indice di massa corporea basso, disturbi del comportamento alimentare, malattia celiaca e l’assenza di regolare esercizio fisico. Nelle donne inoltre l’osteoporosi è associata alla menopausa precoce, all’assenza del ciclo mestruale e alla rimozione chirurgica dell’utero o delle ovaie.
Come detto non ci sono sintomi che possano far pensare all’osteoporosi e la si sospetta a seguito di fratture frequenti o sorte a causa di cadute banali e piccoli urti. Basti pensare che nelle forme più gravi anche un semplice colpo di tosse può causare una frattura a livello costale.
Cura e prevenzione
Più che di cura è corretto parlare di gestione dell’osteoporosi prevedendo un approccio multidisciplinare volto, da una parte, a prevenire le fratture e, dall’altro, all’utilizzo di farmaci per il rafforzamento delle ossa. Il percorso terapeutico varia da soggetto a soggetto, all’età e alle condizioni specifiche, ma in generale è fondamentale non sottovalutare il ruolo della fisioterapia.
Come abbiamo visto l’inattività fisica è una delle cause che possono aumentare il rischio dell’insorgenza dell’osteoporosi e comunque renderla ancora più grave. Per questo motivo gli esercizi terapeutici tipici della fisioterapia si rivelano non solo utili ma indispensabili per gestire al meglio questo disturbo. La fisioterapia ha lo scopo di ridurre la diminuzione di densità ossea, aumentando la resistenza, la potenza e la forza muscolare, aumentando la flessibilità e l’equilibrio, così come rafforzare la postura e assicurare una maggiore resistenza all’attività aerobica.
Il programma elaborato dal fisioterapista, quindi, mira sia a gestire la frattura assicurando un recupero possibilmente rapido, ma soprattutto sicuro che a mettere il soggetto nelle condizioni di rafforzare l’apparato scheletrico per prevenire i rischi di ulteriori traumi. Un approccio sempre personalizzato che tiene conto delle capacità del singolo, della sua storia clinica e dello stile di vita che conduce.
Presso il nostro studio è possibile richiedere una visita specialistica per la valutazione dell’osteoporosi e l’inizio di un percorso terapeutico efficace per migliorare la qualità della propria vita.