Gestione del dolore cronico

Gestione del dolore cronico: approcci terapeutici della Fisioterapia

Molte condizioni sono associate al cosiddetto dolore cronico, un’esperienza non solo particolarmente spiacevole ma anche potenzialmente invalidante proprio per le caratteristiche di questo fastidio. Anche considerando come spesso le cause responsabili del dolore cronico non sono riconducibili a un singolo evento traumatico o a una precisa condizione è importante individuare le strategie più efficaci e meno invasive per aiutare chi ne soffre a superare questa condizione invalidante. La fisioterapia è attualmente tra le migliori realtà per una corretta, sana e positiva gestione del dolore cronico.

Cosa si intende per dolore cronico (e dolore acuto)

Il Journal of the International Association for the Study of Pain ha pubblicato la recente definizione comunemente riconosciuta del dolore cronico, ovvero “Un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o simile a quella associata a un danno tissutale reale o potenziale”. La particolarità di questa definizione, rispetto alla precedente del 1979, è che ascrive a dolore cronico anche le esperienze simili a quelle dolorose tipiche legate a un danno tissutale. Questo evidenzia come spesso il dolore è per molti pazienti il problema clinico principale (se non quello esclusivo) e questa peculiarità è un elemento cruciale di cui il medico deve tenere conto.

Il dolore cronico, quindi, è un dolore persistente e che si ripresenta per un periodo di tempo prolungato. Si differenzia dal dolore acuto (detto anche nocicettivo). Il dolore acuto è l’effetto di uno stimolo nocivo e svolge una preziosa funzione di segnale di allarme che l’organismo invia in una determinata situazione di pericolo. A differenza di quello cronico, quindi, è un dolore che va preservato perché è legato alla sopravvivenza dell’essere umano.

L’approccio fisioterapico per la gestione del dolore cronico

La precisazione terminologica che abbiamo appena premesso e la distinzione con il dolore acuto mostra come il trattamento del dolore cronico non possa essere meramente di “annullamento” o “riduzione” e pertanto legato alla semplice assunzione di un farmaco analgesico. Anche per questo motivo la fisioterapia, tanto con gli interventi manuali che con quelli non manuali, è tra le realtà privilegiate del trattamento del dolore cronico.

L’approccio fisioterapico si basa innanzitutto sulla valutazione del paziente e della sua individualità. Il dolore è un’esperienza che possiamo definire intima e personale non legata esclusivamente a un danno fisico. Sulla percezione del dolore, infatti, giocano un ruolo fondamentale anche lo stress, la psicologia e la dimensione sociale di ogni persona. Non esiste, infatti, una diagnosi strumentale che possa evidenziare un dolore; può mostrare un danno potenzialmente responsabile di dolore, ma non è automatico che il paziente lo percepisca e riferisca e lo sperimenti in maniera identica, anche in termini di intensità, rispetto a un altro paziente con la medesima condizione.

Quanto detto fa emergere anche un’altra considerazione: la percezione del paziente e la sua capacità di riferire il dolore. La dimensione psicologica non è meno importante di quella prettamente fisica ed è un elemento di cui il fisioterapista tiene conto sia nella diagnosi del problema che, soprattutto, nella definizione di un percorso terapeutico adeguato.

La fisioterapia è tra le discipline più indicate per la gestione del dolore cronico perché combina esercizi fisici, tecnologie, consigli e percorsi di educazione terapeutica mirati atti a migliorare le competenze del paziente nella gestione del dolore e nel miglioramento del loro controllo su di esso. La fisioterapia non prevede un approccio invasivo e non ricorre a una sola modalità terapeutica (come il ricorso ai farmaci). Va superata la riduttiva ed erronea visione della fisioterapia come esclusiva terapia manuale; questa è solo una delle tecniche di cui si serve il fisioterapista per aiutare il paziente a ridurre il dolore e ottenere un significativo miglioramento della qualità della vita. Fondamentale, infatti, si rivela anche l’ esercizio fisico terapeutico (guidato da un professionista della salute), l’approccio di lavoro interiore sulla sfera psicofisica (meditazione, psicologia) e quello nutrizionale.

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Categoria: Fisioterapia e Riabilitazione

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