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La capsulite adesiva dell’anca: la rara causa di perdita di movimento

Quando si parla di capsulite adesiva si fa prevalentemente riferimento alla condizione che colpisce la spalla (spalla congelata) indicando quella patologia infiammatoria che causa la perdita di mobilità e un forte dolore invalidante. Anche se più raramente, tale condizione si può verificare anche all’anca. È una realtà che nella maggior parte dei casi interessa soggetti (soprattutto donne) tra i 30 e i 55 anni e che spesso non è riconducibile a una causa diretta.

Presentazione, cause e sintomi della capsulite adesiva dell’anca

Solamente nel 1963 sono stati segnalati i primi casi di capsulite adesiva dell’anca e da quella data sono stati pochissimi gli studi e le ricerche in letteratura medica che hanno indagato questa condizione. Nonostante sia prevalentemente associata alla spalla di per sé qualsiasi articolazione potrebbe essere oggetto di una capsulite adesiva, anca compresa.

Sebbene abbia molte caratteristiche cliniche simili a quelle della spalla congelata, la capsulite adesiva dell’anca, da un punto di vista strettamente fisiopatologico, ha origine come un’infiammazione sinoviale che progredisce fino alla fibrosi capsulare. L’infiammazione colpisce il rivestimento sinoviale dell’articolazione alla quale segue una fibrosi progressiva della capsula dell’anca (l’involucro di tessuto molle che circonda l’articolazione) che è la causa principale della perdita di movimento.

In alcuni casi è la conseguenza di un trauma o di un intervento chirurgico all’anca ed è una condizione più comune nelle persone che soffrono di diabete.

Il dolore tipico della capsulite adesiva dell’anca si avverte prevalentemente nella zona dell’inguine (e a volte anche al gluteo) con limitazioni aspecifiche del range di movimento globale (ROM). Tutti i movimenti dell’anca (flessione, rotazione e circonduzione) vengono colpiti da rigidità.

La condizione attraversa diverse fasi e può durare pochi mesi ma anche più anni prima di risolversi del tutto. La prima fase è quella acuta caratterizzata dal dolore, ma con la conservazione del movimento, cui segue la fase detta di congelamento nella quale il dolore continua e vi è una progressiva perdita di movimento con una rigidità che diventa sempre più marcata. L’ultima fase è quella di scongelamento con il dolore che tende prima a risolversi per poi consentire di recuperare il movimento.

Diagnosi e trattamento

La diagnosi della capsulite adesiva dell’anca è prevalentemente clinica e si basa sull’anamnesi del paziente e sul dolore da egli riferito che tende a non alleviarsi con il riposo. Parallelamente la limitazione dei movimenti è l’altro elemento che fa protendere il medico verso questa conclusione. Indagini strumentali come la radiografia non sono propriamente dirimenti in quanto nella capsulite adesiva dell’anca la radiografia è normale. La risonanza magnetica, invece, in alcuni casi può essere utile soprattutto per coloro che hanno avuto un precedente intervento chirurgico.

Il trattamento dell’anca congelata si basa sull’attesa che la condizione giunga alla fase di risoluzione spontanea fornendo al paziente un adeguato supporto e sollievo. Questo passa dall’assunzione di FANS e iniezioni di corticosteroidi, così come dalla fisioterapia con l’utilizzo del calore (tecarterapia), terapia manuale di manipolazione ed esercizi specifici di mobilità e stretching. L’intervento chirurgico con la sinovectomia, la chirurgia artroscopica e la capsulectomia viene limitato ai casi gravi nei quali la rigidità persiste anche dopo che il dolore della capsulite si è ridotto.

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Categoria: Fisioterapia e Riabilitazione

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