La parola dieta desta sempre un po’ di timore perché si è soliti pensare che sia legata ad un periodo di restrizione in toto, in cui si debba limitare il più possibile ciò che si ama mangiare vivendo i pasti non più con gioia e convivialità ma con assoluto controllo.
Se pensiamo, tuttavia, che la parola “dieta” deriva dal greco “diaita” che significa stile di vita possiamo cambiare punto di vista comprendendo che si tratta piuttosto di un percorso educativo, persino terapeutico in molti casi, che ci porta ad un vivere sano.
Il fine ultimo di un percorso dietetico è proprio quello di cucire su misura della persona uno schema alimentare che possa essere seguito per tutto il corso della vita, rispettando eventuali situazioni fisiologiche e patologiche.
Molti percorsi possono durare molto tempo, diversi mesi se non anni: il tempo necessario affinché alcuni meccanismi malsani e alcune abitudini radicate possano essere superate con costanza e consapevolezza. Il percorso dietetico può presentare tortuosità, si può cadere ma ciò che conta è rialzarsi sempre e non perdere di vista l’obiettivo: il benessere psico-fisico.
Prima e durante il percorso bisogna chiedersi: “Cosa voglio veramente?”
La risposta a questa domanda fornirà una valutazione utile per capire se la motivazione c’è e se è abbastanza. Non dimentichiamo che mente e corpo sono strettamente connessi e lavorano in sinergia per mantenere l’equilibrio. È la mente che guida il corpo verso il miglioramento ed è a sua volta il corpo che alimenta la mente nel continuare e nel non mollare. Si innesca, così, un positivo ciclo di eventi che porterà allo stato di salute.
Con un approccio multidisciplinare in cui al nutrizionista è affiancata la figura dello psicologo la persona troverà sempre un sistema pronto all’ascolto e al sostegno fino all’ottenimento del risultato.