Quando si parla di artrosi si fa riferimento alla progressiva usura delle articolazioni. È quindi una condizione di natura degenerativa la cui causa principale è il trascorrere degli anni. Se a questo “fattore cronologico” si aggiunge anche una postura non scorretta (condizione molto comune) si può andare incontro alla cosiddetta artrosi cervicale. Si tratta di una condizione particolarmente invalidante, che può essere la conseguenza anche di altre condizioni e patologie, che è importante conoscere ponendo attenzione soprattutto sulla cura e sulla prevenzione.
Cos’è l’artrosi cervicale
Nel caso dell’artrosi cervicale a essere oggetto del processo degenerativo è la cartilagine della cervicale, ovvero il tessuto connettivo che riveste le ossa nei punti delle articolazioni. Questa condizione provoca l’usura delle superfici articolari ma anche i dischi di cartilagine che si trovano tra una vertebra e l’altra. Con il passare del tempo l’artrosi può interessare anche l’intera articolazione, rendendo più gravi i sintomi e peggiorando la condizione.
Cause e sintomi
La principale causa dell’artrosi cervicale è, come detto, l’invecchiamento. Ma è una condizione che può manifestarsi prematuramente anche a seguito di costanti errori nella postura o di traumi derivati dagli sport di contatto.
Questa condizione provoca diversi sintomi, dal forte dolore localizzato alla limitazione dei movimenti della zona del collo, la parte più mobile di tutta la colonna vertebrale, passando per il mal di testa, la nausea e il senso di vertigini.
L’artrosi della zona cervicale si riconosce per la sensazione di attrito che si percepisce durante i movimento di rotazione del collo, conseguenza proprio dell’usura della cartilagine con conseguente sfregamento delle ossa dell’articolazione. Inoltre si “cronicizza” l’errata postura del tratto cervicale che può portare a un accorciamento e un irrigidimento della muscolatura con spostamenti in avanti del collo.
Parallelamente si possono percepire dolori diffusi alla spalla, al gomito, alle braccia e al petto, così come una maggiore rigidità dei movimenti, un costante mal di schiena e, anche, fenomeni di acufene (ronzii nelle orecchie) e formicolii diffusi agli arti superiori e inferiori. È doveroso precisare che i sintomi appena menzionati sono simili a molte patologie della zona cervicale (e non solo) per cui è fondamentale che vengano valutati correttamente per riconoscere la causa e individuare il percorso terapeutico più indicato.
Esistono poi sintomi più specifici dell’artrosi cervicale che vanno dal coinvolgimento dell’apparato neurologico a quello visivo. La zona cervicale, infatti, è una zona estremamente delicata non solo perché legata ai movimenti della testa e degli arti superiori, ma anche perché è la più vicina al cervello e ai relativi centri nervosi. Sebbene l’artrosi cervicale non provochi direttamente danni al sistema nervoso può essere accentuare stati di infiammazione peggiorando i sintomi e creando un fenomeno di grande stress e una condizione particolarmente limitante.
Quanto detto è evidente nello sviluppo dei problemi alla vista. Il forte dolore e l’irrigidimento muscolare provocato dall’artrosi cervicale, infatti, può portare a mal di testa e un forte dolore localizzato nella zona della fronte che può causare difficoltà nella messa a fuoco e fenomeni di annebbiamento della vista. Spesso questi sintomi non vengono associati all’artrosi della zona cervicale ma è qui che non di rado è necessario individuarne la causa e, quindi, il trattamento.
Rimedi e prevenzione
Di per sé il processo di usura e invecchiamento dell’artrosi cervicale è irreversibile in quanto le cellule danneggiate non possono più essere rigenerate. Se non esiste una cura definitiva ci sono però una serie di interventi, approcci e rimedi che consentono di convivere con questa condizione riducendo i sintomi e migliorando la qualità della vita.
La prima cosa da fare è sottoporsi a una visita ortopedica. La presenza di sintomi dolorosi o che possano far sospettare un artrosi della zona cervicale vanno individuati e trattati correttamente per assicurare una gestione positiva e risolutiva. La diagnosi si basa prevalentemente sulla radiografia e sulla risonanza magnetica per valutare lo stato in cui si trovano i tessuti.
La fisioterapia, attraverso i suoi interventi di manipolazione e gli esercizi, consente di migliorare la sintomatologia e recuperare una buona libertà dei movimenti. Questi esercizi, che hanno una grande variabilità e possono essere personalizzati da paziente a paziente, permettono di rafforzare la muscolatura del collo. Parallelamente è utile valutare il ricorso al trattamento tramite Tecar e Laser che possono offrire un valido aiuto in quanto agiscono direttamente sull’articolazione interessata. L’utilizzo di farmaci, invece, va sempre evitata o ridotta alle manifestazioni più acute cui è importante non arrivare per consentire un trattamento più efficace. La fisioterapia, inoltre, si rivela fondamentale anche come forma di prevenzione e aiuto alla comprensione (e attuazione) di una corretta postura del collo.
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