In passato abbiamo avuto già modo di parlare della borsite – nel caso specifico della borsite alla spalla – definendola come un’infiammazione dolorosa a carico di una borsa, ovvero la sacca piena di liquido che protegge la cute, i muscoli, i tendini e i legamenti nei punti in cui sfregano sulle ossa.
Tra le diverse tipologie di borsite troviamo la trocanterite, ovvero l’infiammazione che interessa la borsa del grande trocantere.
Cause e sintomi della trocanterite
Il grande trocantere è propriamente la sporgenza ossea del femore su cui si inseriscono i tendini indispensabili per il movimento dell’anca e della coscia. Sopra questa sporgenza è presente la borsa trocanterica, che svolge proprio quella funzione di facilitare lo scorrimento dei tessuti.
L’infiammazione responsabile della trocanterite si può verificare a seguito di traumi rilevanti, piccoli traumi ripetuti o per l’infiammazione dei muscoli e dei tendini legati al grande trocantere. Spesso i soggetti più coinvolti dalla borsite trocanterica sono le donne (che hanno il bacino più largo), i soggetti in sovrappeso o quelli che hanno problemi di deambulazione a causa di fenomeni di artrite e artrosi e altre condizioni degenerative.
Gli sportivi sono a rischio di infiammazione della borsa trocanterica sono quelli che vanno incontro a sovrallenamento, eseguono movimenti tecnici sbagliati o ripetuti eccessivamente nel tempo e coloro che subiscono squilibri muscolari, cadute e microtraumi ripetuti. Anche lo stare sdraiati di fianco per molto tempo su una superficie rigida, una cattiva postura e gli strappi muscolari possono favorire l’insorgenza di una trocanterite.
Il sintomo tipico della borsite trocanterica è il dolore localizzato nella parte laterale del bacino, che può estendersi anche ai glutei, alla parte esterna della coscia e al ginocchio. La particolarità è che si tratta generalmente di un dolore lieve ma che resta costante per tutta la giornata. Il fare le scale, l’accavallare le gambe, il dormire sul fianco, il camminare per molto tempo e l’alzarsi in piedi dopo essere stati a lungo seduti sono movimenti che tendono a intensificare il dolore.
Oltre al dolore, la trocanterite può provocare un gonfiore con arrossamento e calore a livello dell’anca, sensazione di rigidità e indolenzimento e in alcuni casi febbre.
La fisioterapia per la cura della borsite trocanterica
La conferma diagnostica della borsite trocanterica avviene innanzitutto mediante la valutazione dei sintomi e, se necessario, si ricorre all’ecografia o alla risonanza magnetica.
La borsite trocanterica è una condizione piuttosto comune e facilmente curabile, a patto di ricorrere a una terapia tempestiva e adeguata. L’assenza di una cura mirata compromettere anche lo svolgimento delle più semplici attività quotidiane.
L’approccio terapeutico d’elezione per la trocanterite è conservativo e si basa sulla fisioterapia. La fisioterapia prevede diverse soluzioni per il trattamento della trocanterite: dagli esercizi di allungamento e di rafforzamento dei muscoli dell’anca alle tecniche di massaggio miofasciale, dopo essere passati per le terapie fisiche locali (tecarterapia e laserterapia ad alta potenza) che riducono edema ed infiammazione. Ultimo step è rappresentato dagli esercizi riabilitativi per recuperare l’equilibrio e soprattutto rinforzare la struttura coinvolta.
La fisioterapia è una preziosa alleata anche per quel che riguarda la prevenzione, in modo da ridurre le sollecitazioni a carico della borsa del grande trocantere, in modo particolare quando si cammina o si svolgono attività sportive.
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