La lesione del sovraspinoso

La lesione del sovraspinoso (o sovraspinato)

Abbiamo più volte posto l’attenzione sui tendini e sulle condizioni di sofferenza e infortunio che possono riguardarli. È il caso, tra i tanti, della tendinopatia Achillea o di quella che interessa la cuffia dei rotatori. In questo approfondimento vogliamo occuparci del sovraspinoso (noto anche come sovraspinato) e della lesione a carico di questo tendine di uno dei muscoli della spalla.

Si parla di sovraspinoso in quanto questo tendine è collocato sopra la spina della scapola ed è una struttura che ha origine nella parte superiore della scapola e termina nella parte superiore del braccio. È uno di quei muscoli che fa parte della cuffia dei rotatori e che consente il movimento di elevazione laterale del braccio, fino a circa 90°.

La particolarità di questo tendine è che il suo movimento è delimitato, in basso, dall’omero e in alto dalla parte superiore della scapola. Questa condizione provoca un aumento delle possibilità di lesioni (e rotture) del sovraspinoso.

Dove fa male il sovraspinato? Cause e sintomi

Iniziamo con il dire che la lesione del sovraspinoso è una condizione che colpisce maggiormente le persone con infiammazione del tendine in quanto questa condizione determina un accumulo di liquido che aumenta il volume del tendine, riducendo lo spazio di movimento e, come detto, aumentando il rischio di lesione (che può essere parziale o completa).

Tra i fattori di rischio bisogna considerare l’età (è più frequente negli over 40) in quanto inizia il processo di degenerazione del tendine, si svolgono mansioni e attività che richiedono un regolare sollevamento di oggetti pesanti o il continuo sollevamento delle braccia (idraulici, falegnami, pittori, eccetera) o, ancora, si praticano attività sportive quali l’esercizio in palestra, il tennis o il lancio di oggetti in quanto sono pratiche che richiedono sforzi violenti.

Le cause vere e proprie che possono determinare una lesione del sovraspinato vanno dal trauma allo stiramento passando per le alterazioni posturali e le infiammazioni croniche dei tendini (tendinosi). Bisogna considerare anche quelle situazioni in cui vi sono una ridotta o scarsa attività muscolare o condizioni quali la scapola più bassa o l’omero più in alto, nelle quali il sovrapinato ha un ridotto spazio di movimento o vi è una poca coordinazione dei movimenti che rappresentano fattori di rischio altrettanto importanti per lo sviluppo di una lesione del sovraspinoso.

Questa condizione provoca dolore durante il movimento del braccio (sollevamento e abbassamento), dolore quando si ci sdraia sul lato della spalla oggetto della lesione del sovraspinato, riduzione della capacità di movimento e rigidità della spalla. In base alla causa vi possono essere anche differenze nei sintomi percepiti. Traumi e infortuni provocano spesso dolore immediato, mentre le lesioni a seguito di degenerazione hanno un andamento graduale e anche il fastidio inizialmente può essere minimo.

Come si cura la lesione del tendine sovraspinoso

La diagnosi della lesione del tendine sovraspinoso e la stima della sua gravità, prima ancora dell’esecuzione di esami strumentali, il medico chiederà al paziente da quanto durano i dolori, se ha registrato delle conseguenze nei movimenti e se è un soggetto che ha già avuto in passato condizioni simili. Gli esami strumentali solitamente prescritti per identificare il problema sono l’ecografia e la risonanza magnetica.

Spesso la lesione del sovraspinoso è associata a borsite subacromiale, tendinite al capo lungo del bicipite e sindrome da conflitto.

La gestione della lesione del tendine sovraspinoso dipende, ovviamente, dalla gravità della condizione.

In molte situazioni il trattamento è di tipo conservativo e si avvale della fisioterapia per la cura delle lesioni del sovraspinato, nei casi peggiori affiancata da iniziale terapia farmacologica o infiltrativa (cortisonici) per ridurre in maniera tempestiva il dolore acuto.

In modo particolare il fisioterapista riesce non solo a eliminare gradualmente i sintomi, ma anche a fare una vera e propria cura attraverso la biostimolazione/fotobiomodulazione del tendine grazie alle più moderne tecnologie di Laserterapia.

Il percorso terapeutico specifico prevede anche la terapia manuale di Manipolazione Fasciale per ridurre le rigidità articolari e le contratture muscolari della spalla, oltre che esercizi specifici di rinforzo muscolare della cuffia dei rotatori, dei depressori dell’omero e degli stabilizzatori scapolari.

Quando si opera? Chirurgia e tempi di guarigione

Il ricorso all’intervento chirurgico è limitato ai casi in cui la lesione è particolarmente grave e non vi è possibilità di miglioramento e guarigione tramite la fisioterapia. L’intervento chirurgico può prevedere il trasferimento di un tendine in sostituzione di quello lesionato, la riconnessione all’osso o, nei casi più gravi, l’intera sostituzione dell’articolazione.

I tempi di recupero dopo un intervento, ovviamente, sono molto variabili ma non sono di poche settimane. Generalmente durante il primo mese il paziente deve tenere un tutore, per poi iniziare una lunga riabilitazione per recuperare la forza e il movimento completo della spalla. Si può tornare al lavoro non prima di un paio di mesi (per le attività più sedentarie) o di 4-5 mesi (per le attività più pesanti).

La fisioterapia si rivela fondamentale non solo per il trattamento e il recupero post lesione del sovraspinoso ma anche in termini di prevenzione tramite esercizi quotidiani per le spalle che aiutano a rafforzare i muscoli delle spalle e a prevenire infortuni. Se soffri di dolori alla spalla o fai attività che possono esporti maggiormente a condizioni di questo tipo fissa subito un appuntamento presso il nostro centro; sapremo guidarti nella gestione ottimale della tua salute per assicurarti tutto ciò di cui hai bisogno.

Categoria: Centro Salute Spalla

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